In collaborazione con l’International School for Scientific Diving (ISSD Onlus)
tutti gli anni anche per il 2018 Albatros Top Boat e l’International School for Scientific Diving (ISSD Onlus) organizzano l’ormai famosa Crociera Scientifica alle Maldive, che quest’anno raggiunge con successo la ventunesima edizione!
La crociera è coordinata dalla Dott.ssa Monica Montefalcone (ecologa marina – ricercatrice Università di Genova) sotto l’egida di:
Prof. Carlo Nike Bianchi (ecologo marino – docente Università di Genova)
Prof.ssa Carla Morri (biologa marina – docente Università di Genova)
Prof. Francesco Luigi Cinelli (biologo marino – docente Università di Pisa)
La crociera scientifica, nata nel 1996 per iniziativa di Paolo Colantoni, Francesco Luigi Cinelli, Massimo Sandrini e Dodi Telli, è un’opportunità per osservare le metodologie operative e seguire da vicino, supportandoli attivamente, gli studi condotti ormai da molti anni da ricercatori subacquei associati con l’International School for Scientific Diving (ISSD Onlus), da alcuni membri del Centro di Ecologia Marina Tropicale (CEMT) del CoNISMa e dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee.
Lo studio della struttura e del funzionamento del complesso sistema delle scogliere coralline che fanno delle Maldive la fantastica “Nazione degli Atolli”, è di fondamentale importanza sia per il mondo della ricerca sia per una fruizione consapevole e quindi non invasiva e rispettosa dell’ambiente. Particolare attenzione in questi anni è stata posta al controllo dello stato di salute delle formazioni coralline e al monitoraggio del loro recupero nel tempo a seguito di eventi di mortalità massiva, dovuti principalmente alle anomalie termiche registrate lungo tutta la fascia tropicale negli ultimi decenni come conseguenza evidente del cambiamento climatico.
La crociera scientifica è quindi un’occasione unica per abbinare alle sempre affascinanti immersioni nei mari delle Maldive anche delle immersioni particolarmente dedicate allo studio e alla comprensione dell’ecologia tropicale, fermo restando che gli itinerari sono gli stessi di una normale crociera turistica/subacquea e che la partecipazione da parte dei non ricercatori alle attività “scientifiche” è del tutto libera. Ogni giorno sarà inoltre possibile approfondire assieme ai ricercatori varie tematiche sull’ambiente marino delle scogliere coralline e sugli organismi che le costituiscono, con incontri/lezioni serali assolutamente informali, per scoprire da vicino tutta la complessità dei fenomeni che caratterizzano la dinamica di questi ambienti così unici e preziosi.
Per questa crociera verranno organizzate 2 barche, una per i ricercatori ed una per i subacquei e snorkelisti che avranno modo di partecipare alle attività del “Team Scientifico” senza rinunciare al programma delle immersioni ricreative e a tutte le altre attività marine.
ATTIVITÀ SVOLTE DURANTE LE CROCIERE SCIENTIFICHE ALLE MALDIVE
L’ecologia delle scogliere coralline Maldiviane è stata studiata a partire dal 1989. Nel 1998 le scogliere maldiviane hanno subito un massivo evento di sbiancamento (bleaching) dovuto alle anomalie termiche che hanno causato tassi di mortalità dei coralli di circa il 90%. Nel 2004 sono state colpite dallo tsunami di Sumatra ed ancora, nel 2016, sono state colpite da un nuovo evento di anomalia termica a scala planetaria, il più imponente mai registrato negli ultimi secoli, che ha causato fenomeni di sbiancamento e mortalità dei coralli nelle scogliere di tutto il mondo. Grazie ai dati presenti in letteratura e ai dati raccolti con regolarità ogni anno durante la Crociera Scientifica alle Maldive (CSM), condotta dai professori e ricercatori dell’Università di Genova, di Pisa e di Urbino, conosciamo lo stato delle scogliere maldiviane e siamo in grado di valutarne lo stato prima, durante e dopo questi eventi che hanno provocato fenomeni di mortalità massiva dei coralli.
I monitoraggi condotti durante le CSM ci permettono inoltre di valutare la capacità di recupero delle scogliere coralline nel tempo. Il recupero delle comunità di corallo era iniziato immediatamente dopo il 1998, grazie all’alto tasso di reclutamento dei coralli e alla rapida crescita delle colonie. Questo recupero era ancora in atto quando lo tsunami di Sumatra ha colpito gli atolli Maldiviani nel 2004 ma, fortunatamente, i monitoraggi degli anni successivi non hanno evidenziato impatti eccessivi sulle scogliere e sulle comunità dei coralli. Negli anni a seguire è stata osservata una lenta e continua ripresa delle scogliere maldiviane e, nel 2014, 16 anni dopo il fenomeno di sbiancamento, le scogliere avevano nuovamente raggiunto, in molti dei siti monitorati, valori di ricoprimento dei coralli duri costruttori paragonabili ai valori originari registrati prima dello sbiancamento (ricoprimenti del 60-80%). In alcuni siti, tuttavia, la copertura del fondo continuava ad essere dominata dai descrittori abiotici, come sabbia e pezzame, a causa di impatti locali in continuo aumento negli ultimi anni. La nuova anomalia termica avvebuta nel 2016 sembra aver colpito in misura minore le scogliere coralline maldiviane rispetto all’evento passato del 1998, e l’impatto è stato differente in funzione delle caratteristiche e della localizzazione geografica dei siti d’immersione. Durante l’ultima CSM effettuata dal 7 al 15 Maggio 2017 tra gli atolli di Malé Nord, Malé Sud e Ari, i ricercatori dell’Università di Genova, con l’aiuto di alcuni studenti dottorandi e laureandi dei corsi di laurea in Scienze Ambientali, Scienze Biologiche e Scienze Naturali, hanno monitorato una serie di parametri caratterizzanti la scogliera a varie profondità, quali il ricoprimento dei descrittori biotici (coralli, alghe, spugne, etc.) ed abiotici (roccia, sabbia, pezzame, corallo morto), il numero e la taglia delle reclute, la struttura e la geomorfologia delle scogliere, l’abbondanza di pesci e di macro-invertebrati, e la presenza di colonie di coralli sbiancati o morti di recente. Inoltre sono stati raccolti tutti i dati necessari previsti dal protocollo internazionale Reef Check. Durante la crociera è stato osservato come alcuni siti siano stati fortemente colpiti dal bleaching, causando elevati tassi di mortalità dei coralli (oltre il 90% dei coralli nelle scogliere superficiali), mentre altri siti abbiano resistito maggiormente all’anomalia termica e i coralli duri sopravvissuti mostrano ricoprimenti del 50-60%. La comunità dei pesci di scogliera è risultata invece abbondante in tutti i siti monitorati, soprattutto grazie alla dominanza di pesci erbivori, nonostante la diminuzione nel numero dei pesci strettamente corallivori.
A giugno 2017 la NOAA (agenzia statunitense per lo studio degli oceani e dell’atmosfera), dopo aver analizzato i dati del satellite e i vari modelli predittivi, ha affermato che le anomalie termiche registrate negli ultimi tre anni si possono finalmente ritenere concluse. Le attività future di monitoraggio, durante le prossime CSM, saranno quindi fondamentali per valutare le potenzialità di recupero delle scogliere maldiviane dopo questo nuovo impatto globale. La collaborazione sancita tra il DiSTAV (Università di Genova), ISSD, Albatros Top Boat e Save the Beach, questi ultimi partecipanti attivi ai rilevamenti delle ultime due CSM, permetterà inoltre di aumentare le nostre conoscenze sullo stato delle scogliere maldiviane e favorirà una maggiore sensibilizzazione locale e internazionale sull’importanza di preservare il patrimonio unico che le scogliere coralline maldiviane rappresentano. Da sottolineare anche l’attenzione rivolta dagli scienziati alla localizzazione ed al rilevamento delle grotte sommerse che ha portato alla scoperta della cavità carsica più profonda delle Maldive: un vero Blu Hole come quelli delle Bahamas.
La crociera scientifica è quindi un’occasione unica per abbinare alle sempre affascinanti immersioni nei mari delle Maldive, anche delle immersioni particolarmente dedicate allo studio e alla comprensione dell’ecologia tropicale, fermo restando che gli itinerari sono gli stessi di una normale crociera turistica/subacquea e che la partecipazione da parte dei non ricercatori alle attività “scientifiche” è del tutto libera. A bordo o su una spiaggia, sarà poi un piacere approfondire assieme ai ricercatori varie tematiche, con incontri/lezioni assolutamente informali ed apprendere così sempre nuove nozioni sull’ambiente marino e scoprire da vicino tutta la complessità dei fenomeni che caratterizzano la dinamica di questi ambienti.
Visita il sito www.issdonlus.it
SAVE THE BEACH & ALBATROS TOP BOAT & ALBATROS TOP DIVING
10 febbraio 2016
Siamo entusiasti di annunciare la firma di un accordo tra Save the Beach e Albatros Top Boat, in collaborazione con Albatros Top Diving e con l’Università di Genova (DiSTAV), soggetti attivamente impegnati nella ricerca, nell’insegnamento e nella formazione per lo studio dell’ambiente marino delle Maldive negli ultimi 20 anni. L’accordo mira a promuovere attività didattiche e di ricerca, la condivisione della conoscenza e la diffusione attraverso la creazione di progetti specifici.
Albatros Top Boat con Albatros Top Diving, da diversi anni, organizza crociere scientifiche alle Maldive in collaborazione con l’Università di Genova, dove gli scienziati e gli studenti analizzano varie aree marine e raccolgono dati per tenere sotto controllo lo stato di salute delle formazioni coralline, un’occasione unica per abbinare alle sempre affascinanti immersioni nei mari delle Maldive anche delle immersioni particolarmente dedicate allo studio e alla comprensione dell’ecologia tropicale, fermo restando che gli itinerari sono gli stessi di una normale crociera turistica/subacquea e che la partecipazione da parte dei non ricercatori alle attività “scientifiche” è del tutto libera. A bordo o su una spiaggia, sarà poi un piacere approfondire assieme ai ricercatori varie tematiche, con incontri/lezioni assolutamente informali, ed apprendere così sempre nuove nozioni sull’ambiente marino e scoprire da vicino tutta la complessità dei fenomeni che caratterizzano la dinamica di questi ambienti.
Siamo entusiasti di questa partnership che cercherà di formare, sensibilizzare e coinvolgere attivamente, soprattutto la gente del posto, in questa importante ricerca. La partnership prevede inoltre di sviluppare programmi che verranno eseguiti continuamente durante tutto l’arco dell’anno.